

Brooke era la mia migliore amica, l’unica persona che pensavo di non perdere mai. Mi era stata accanto in ogni situazione. Ma proprio quando la mia vita iniziava a sembrare una favola, è cambiata.
La prima volta che ha incontrato il mio ragazzo, Jason, lo ha guardato da capo a piedi e ha detto: “Non mi piace”. Quando le ho chiesto perché, ha solo scosso la testa. “Lo sento e basta”.
Il suo rifiuto di spiegare, la sua improvvisa freddezza, ci hanno allontanati.
Poi è arrivato il giorno più felice della mia vita. Jason mi ha fatto la proposta. Ero raggiante, pubblicavo una foto del mio anello, mi godevo le congratulazioni. Ma Brooke era silenziosa.
Ore dopo, il mio telefono ha squillato.
Ha sussurrato solo tre parole: “NON FIDARTI DI LUI!” Poi ha riattaccato.
Nessuna spiegazione. Nessuna risposta.
Mi sono fatto prendere dal panico. Ho preso le chiavi, sono salito in macchina e sono andato dritto a casa sua.
Quando Brooke aprì la porta, aveva gli occhi rossi e il viso tirato, come se non avesse dormito da giorni.
— Brooke, che diavolo significa? — le urlai ancora prima di entrare. — Perché mi hai chiamata così?
Lei esitò, poi mi fece segno di seguirla in salotto. Sul tavolino c’era il suo laptop aperto, la schermata di un social network ancora illuminata.
— Non volevo dirtelo così… ma non potevo lasciarti festeggiare senza sapere la verità.
Girò lo schermo verso di me. C’erano decine di messaggi, foto e chat. Tutte con la stessa donna. In alcune, Jason era in atteggiamenti più che amichevoli; in altre, c’erano date e orari… che coincidevano perfettamente con le sere in cui mi diceva di lavorare tardi.
Mi sentii gelare il sangue. — Da quanto lo sai?
Brooke abbassò lo sguardo. — Da prima che ti chiedesse di sposarlo. Ecco perché ti ho detto che non mi piaceva.
Il mio anello, improvvisamente, pesava come un macigno sul dito.
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